Giro d’Italia 2024, Tadej Pogačar chiude la prima settimana raffreddato ma felice: “È stato un bel primo capitolo e domani sarà un riposo da sogno”

Tadej Pogačar arriva al termine della prima settimana di Giro d’Italia 2024 saldamente al comando della generale. Lo sloveno in maglia rosa nell’ultimi chilometri della nona tappa si è messo in testa al gruppo per stare lontano dai guai e per tirare la volata al compagno Juan Sebastian Molano, poi terzo al traguardo. Al termine della frazione con arrivo a Napoli il capitano della UAE Team Emirates ha voluto tirare le somme di questa prima parte di Corsa Rosa e, parlando ai nostri microfoni, ha ammesso di essere un pochino raffreddato forse per via dei pollini nell’aria.

Oggi non solo sei stato attento a non farti coinvolgere nelle cadute, ma hai anche lavorato nel finale per il tuo compagno di squadra Molano…
”Sì, il primo obiettivo era stare al sicuro davanti. È stato molto pericoloso, soprattutto negli ultimi 5 chilometri con strade brutte in discesa. Quindi siamo stati in testa, sapevo che sarebbe stato un finale molto difficile e sapevo che potevo aiutare Sebastian [Molano – ndr] ma nell’ultimo chilometro le gambe facevano male credo a tutti e ho comunque provato a fare del mio meglio per metterlo in una buona posizione. Con questo terzo posto sicuramente Molano sarà più fiducioso in vista delle prossime tappe”.

È stata una prima settimana di Giro molto buona per te, come passerai domani la prima giornata di riposo?
”Sarà un giorno di riposo da sogno. Dormirò, poi farò un’ottima colazione fatta dal nostro chef Michele poi lentamente prenderò la bici con i ragazzi per una breve pedalata forse a Napoli per un cappuccino e forse una pizza per gola. Poi in hotel pranzo, massaggio e poi ancora relax e infine una buona dormita”.

Se il Giro fosse un libro in tre capitoli, cosa ci sarebbe scritto in questo primo capitolo?
”Il primo capitolo sono stati paesaggi stupendi, bellissime gare, alcuni giorni duri altri meno duri. Ogni giornata è stata speciale, atmosfera folle in squadra, tifosi davvero belli. È davvero da matti sentire tutti i tifosi urlare il mio nome per oltre 200 chilometri di percorso. È un bel primo capitolo da leggere”.

Ti consideri una delle leggende del ciclismo?
”Provo a diventarlo, poi quando sarò alla fine della carriera vorrei essere uno di quelli. Staremo a vedere, questa è sempre una cosa che viene decisa dalla gente”.

Ti sentiamo un pochino raffreddato, questa cosa ti ha dato fastidio durante la corsa?
”No, mi sento molto bene. Le gambe e il corpo vanno benissimo ma in gruppo senti tanti che si soffiano il naso e forse questa cosa è dovuta dall’arrivo della primavera e dai pollini nell’aria che causano allergie. Mi sento comunque bene e sento che già sta un pochino passando”.

 

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